L'idea che muove l'interessante testo che qui si recensisce è quella di fornire un contributo storico allo studio sulla nascita degli apparati di intelligence inglesi in India tra il 1780 e il 1870, nonché di evidenziare il peculiare ruolo svolto da questi nell'appoggiare il potere centrale inglese durante il periodo della colonizzazione.
Il testo si sviluppa dunque in un dettagliato rapporto sulla genesi e l'evoluzione del Servizio Informazioni inglese in India e sul determinante apporto che le "reti spia indiane" fornirono all'affermazione di esso.
Vengono analizzate le strutture-guida dell'apparato di intelligence, portando alla luce i processi di comunicazione sociale tra le comunità indigene indiane e i sistemi di potere centrale dei colonizzatori inglesi.
Ciò che risultò determinante per l'affermazione del sistema centrale di potere inglese, fu lo sviluppo di una efficiente rete di "informatori" che operò, fedelmente al regime imperialistico, con competenza e professionalità, al fine di assicurare al governo centrale la garanzia di una stabilità politica e sociale.
Al riguardo, sono analizzati i processi di interscambio culturale tra società indigena e cultura occidentale, con particolare riferimento alle difficoltà incontrate dai colonizzatori inglesi nella delicata opera di acculturazione ed emancipazione dei paesi indigeni.
Particolare risalto viene dato al ruolo svolto dagli informatori locali che costituivano la categoria privilegiata della popolazione locale, in quanto, in accordo con il governo centrale, fornivano ogni sorta di notizie e informazioni utili sulle problematiche emergenti della vita sociale, rappresentando quindi un elemento di supporto fondamentale per l'attività di intelligence.
Da qui prese avvio un capillare processo di formazione culturale rivolto a masse sempre più ampie di popolazione che, in questo modo, avrebbero acquisito in breve tempo una maggiore conoscenza e consapevolezza della cultura indigena locale, da mettere al servizio dei "tutori della sicurezza dello Stato".
Muovendo dall'analisi approfondita della natura e dei meccanismi di tale "sistema di conoscenza", il testo si sofferma poi, sulle diverse tipologie di "reti di comunicazione informativa" di cui il potere degli inglesi colonizzatori si avvalse, nonché sui limiti che questo sistema comportò, determinando a breve tempo il crollo del potere britannico (Mutinity Rebellion del 1957).
Il testo, corredato da puntuali riferimenti storici, esamina assai ampiamente, al di là di ogni giudizio di valore, il quadro geopolitico e socioeconomico dei paesi euroasiatici dell'epoca, e raffronta i diversi sistemi di sviluppo delle attività di intelligence e di "cultura delle informazioni" dei singoli Paesi.
Da segnalare infine la sezione dedicata alle diverse tipologie di raccolta e catalogazione delle notizie acquisite, al fine di conservare, per futura memoria, i dati risultanti dalle attività di ricerca.
Conclusivamente, l'autore nel dimostrare che l'affermazione dei servizi segreti nel periodo della colonizzazione inglese in India fu strettamente legato all'espansione del potere centrale, ci fornisce un utile riferimento per l'approfondimento della conoscenza storica dei servizi di intelligence.
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